Il valore del vuoto: quando non avere tutto è una forma di abbondanza
- francesca bartolini
- 22 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Il tempo di vacanza ha una strana magia.
All’inizio sembra un dono: giornate più lente, impegni che si allentano, spazio che si apre.
Poi, a un certo punto, arriva quasi la noia.
Non sappiamo bene cosa farcene di quel tempo che non è già programmato.
( Faccio questa riflessione dopo due mesi estivi con una figlia in preadolescenza che " non sa cosa fare"... )
Eppure, proprio in quel vuoto, c’è un seme di abbondanza.
Perché abbondanza non è solo possedere molto: è anche avere spazio libero.
È la ricchezza sottile di poter scegliere come vivere le proprie ore, di non essere schiavi dell’agenda o delle aspettative.
Il vuoto, in fondo, è ciò che rende utile ogni cosa.
È lo spazio dentro una tazza che la rende capace di contenere.
È il silenzio tra le note che fa nascere la musica.
È la pausa tra due respiri che ci restituisce presenza.
Senza vuoto, non ci sarebbe possibilità di accogliere il nuovo. Il vuoto è potenziale, è promessa, è terreno fertile.
E allora, cosa significa in termini di abbondanza?
Vuoto come libertà: avere tempo non riempito, da usare come desideriamo, è una forma di ricchezza che non si misura in denaro.
Vuoto come creatività: ogni idea nasce da uno spazio di silenzio e di attesa. La mente satura non crea, la mente che riposa genera visioni.
Vuoto come leggerezza: liberarsi dal superfluo, non dover possedere sempre di più, ci permette di goderci pienamente ciò che abbiamo.
Vuoto come accoglienza: solo una stanza sgombra può ospitare un nuovo mobile, una nuova storia, una nuova vita.
Forse, in questo tempo di vacanza, ti accorgi che non hai tutto quello che desideri. Ma se cambi sguardo, vedi che quel vuoto non è scarsità: è spazio. È libertà. È possibilità.
Lancio una provocazione: questa settimana, invece di correre a riempire ogni vuoto con attività, distrazioni o acquisti, prova a lasciarlo respirare. Guardalo come una forma di abbondanza invisibile, ma reale.
Cosa sei disposto a ricevere, se smetti di temere il vuoto?
p.s. vi racconto com'è andata a finire con la figlia preadolescente: ha trovato una mia vecchia chitarra e nelle tante ore libere ha iniziato a strimpellare, anvedi!





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